Home Modena PUG, Muzzarelli: “Modena 2050 il futuro è adesso”

PUG, Muzzarelli: “Modena 2050 il futuro è adesso”

PUG, Muzzarelli: “Modena 2050 il futuro è adesso”
Copyright e autore immagine: Roberto Brancolini

“L’assunzione del nuovo Pug è un momento rilevante nella storia amministrativa del Comune di Modena: questo strumento rappresenterà la più importante eredità politica di questa consiliatura, con l’ambizione di governare la transizione verso il 2050 prendendo per mano una città che è già oggi in movimento. Il futuro è adesso, con radici profonde e sguardo lontano”.

Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli aprendo la seduta del Consiglio comunale dedicata all’assunzione del Pug, il Piano urbanistico generale, di mercoledì 29 dicembre. L’avvio dei lavori è stato introdotto da una riflessione del presidente del Consiglio Fabio Poggi, che ha ringraziato l’Amministrazione per il percorso di approfondimento fatto e ha sottolineato come quello sul Pug sia forse “l’unico appuntamento nel nostro mandato per il quale negli anni futuri ognuno di noi consiglieri potrà dire ‘io c’ero’; speriamo con orgoglio e senz’altro portandone la responsabilità. Noi, singolarmente e collettivamente – ha aggiunto – oggi ci carichiamo sulle spalle, insieme alla Giunta, la responsabilità del Piano, che offriamo alla città per la discussione verso l’approvazione, perché il percorso ufficiale di confronto con i modenesi inizia ora”. A presentare la delibera, prima dell’avvio del dibattito, è stata l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli.
“Negli ultimi due anni – ha sottolineato Muzzarelli – il virus ci ha costretto a riflettere sui nostri stili di vita, sul nostro rapporto con lo spazio e il tempo, influendo in maniera inevitabile sulla nostra idea di città e sulle tradizionali forme d’interazione tra le persone. E tutto ciò che sta accadendo ci consegna un elemento politico: l’importanza e la necessità di avere un forte intervento pubblico sul territorio per promuovere investimenti diretti e coinvolgere gli operatori economici e le imprese per altri investimenti indiretti; per ottenere rigenerazione dei luoghi. Saper cogliere opportunità di finanziamenti nazionali ed europei – ha proseguito – è oggi fondamentale per supportare l’economia delle aree urbane e per creare sviluppo e migliori condizioni di vita per i cittadini; e l’attuazione del piano Next Generation Modena dovrà caratterizzare tutto il prossimo biennio, coerentemente con le scadenze al 2026 degli obiettivi e dei finanziamenti del Pnrr”.
Il sindaco ha poi ricordato che grazie alla nuova legge regionale è stato possibile anticipare alcune scelte strategiche radicali in merito al consumo di suolo già nel periodo transitorio dal vecchio Prg al nuovo Pug. “Oggi rivendico politicamente il coraggio e la visione dell’Amministrazione comunale – ha affermato – che ha ereditato previsioni in espansione in territorio agricolo per oltre 243 ettari, pari a circa 2.500 alloggi e ha promosso, con un’operazione di trasparenza e verità, un avviso pubblico per selezionare le iniziative che maggiormente contribuivano alla realizzazione della ‘città pubblica’, verificate sotto il profilo della fattibilità economica, e per premiare, in particolare, quelle riferite alla rigenerazione dell’esistente. Sono quindi stati programmati in attuazione 297 alloggi, che interessano prevalentemente aree in rigenerazione dell’esistente e solo 4 ettari riguardano situazioni di nuova urbanizzazione: un numero pressoché irrilevante, pari allo 0,1 per cento del nuovo territorio urbanizzato secondo le previsioni della legge urbanistica. Con la delibera d’indirizzo del periodo transitorio, approvata a fine 2018 – ha aggiunto – l’Amministrazione comunale ha quindi tagliato circa 210 ettari in espansione ereditati dal Prg precedente. Ci siamo assunti e ci stiamo assumendo una grande responsabilità politica, nell’interesse della Modena di domani, che immaginiamo competitiva, sostenibile e solidale”.
Muzzarelli ha poi sottolineato che la strategia del Pug costituisce il riferimento e la cornice per gli altri piani e documenti strategici al 2030 o 2050 che il Consiglio comunale ha approvato negli ultimi due anni, anche in funzione della riforma dello strumento urbanistico generale: il Pums, il Paesc, il Piano del Verde, l’aggiornamento del Piano Digitale, i documenti strategici di welfare e politiche giovanili, il piano “ModenaZeroSei” per l’evoluzione dei servizi di nido e scuola materna, e importanti investimenti sulla sanità. “La città di domani, che stiamo già realizzando oggi – ha detto – deve tener conto di tutti questi aspetti. Questa è la ricchezza del nuovo Pug, un piano che saprà trarre dalle cicatrici della pandemia importanti elementi per il cambiamento: lasciamo l’urbanistica dell’espansione e della rigida zonizzazione, per un Piano che guarda alla rigenerazione, alla transizione energetica, ecologica e sociale, alla prossimità, alle diverse forme della condivisione, per favorire flessibilità, inclusione, innovazione e creatività”.

 

VANDELLI: “INIZIA IL CAMBIAMENTO PER UNA MODENA MIGLIORE”

“Oggi il Consiglio dà l’avvio a un processo di rinnovamento totale degli strumenti di governo del territorio con l’obiettivo di dare concretezza a una Modena migliore. Una sfida alla quale potranno partecipare, in vista dell’adozione del Pug, questa Assemblea e tutti coloro che vorranno contribuire a definire l’altezza dell’asticella del cambiamento, attraverso le osservazioni”.

Lo ha affermato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli presentando la delibera sull’assunzione del Pug, il Piano urbanistico generale, nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 29 dicembre. Vandelli ha precisato che l’Amministrazione ha ritenuto di proporre da subito la proroga del termine delle osservazioni che seguiranno l’assunzione del Pug da 60 a 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, che avverrà intorno alla metà di gennaio, a garanzia della massima partecipazione.

“Il Pug – ha proseguito – è un patto di comunità in cui ciascuna persona è chiamata con le proprie scelte a dare sostanza concreta alle strategie attraverso una assunzione di responsabilità. È un patto con i modenesi, con chi fa impresa, lavora, studia o viene a visitare Modena, in cui ciascuno deve dare un contributo. Il cambiamento è infatti legato alla capacità del singolo di cogliere e partecipare alla sfida: cambiare lo spazio pubblico e renderlo più ecologico significa cambiare abitudini e agire anche sullo spazio privato”.

L’assessora ha sottolineato che “il Pug è un Piano per essere sempre un passo avanti, per rimanere proiettati nel futuro ed essere capaci di attrarre e trattenere i giovani, che spesso vedono solo precarietà nel loro futuro, faticano a costruire nuove famiglie e, non di rado, cercano altrove la possibilità di realizzare progetti. Con questo Piano – ha aggiunto – offriamo strumenti per contrastare le tante povertà, non solo economica, ma anche sociale, sanitaria e culturale; per incrementare il senso di appartenenza e la responsabilità verso l’altro, affinché nessuno si senta trasparente agli altri, soprattutto i più fragili. Con il Pug disegniamo una visione di città green e attrattiva per la sua qualità ecologico-ambientale, per le opportunità di formazione e lavoro, per la sua capacità di includere; sosteniamo il sistema produttivo ma chiediamo in cambio un uso ottimale e sostenibile del territorio. Il Piano – ha continuato – offre inoltre strumenti per costruire opportunità a Modena come città universitaria, rafforzando i poli istituzionali e costruendo luoghi informali, come gli spazi ai piani terra delle grandi trasformazioni, della residenza e del produttivo aperti a usi temporanei per la formazione, e introduce gli usi ibridi per rendere gli spazi più flessibili”. L’assessora ha inoltre spiegato che il Pug “mira a dare risposte alle nuove esigenze abitative: famiglie che faticano ad accedere alla casa in proprietà e chiedono alloggi in locazione con servizi integrativi all’abitare. Con il nuovo Piano si taglia definitivamente l’espansione ma non si ferma nulla: Modena – ha concluso – deve rimanere in movimento; ma va alzata l’asticella nell’assunzione di responsabilità in ogni intervento”.



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