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CFR Modena, proclamato lo stato di agitazione e mezza giornata di sciopero

CFR Modena, proclamato lo stato di agitazione e mezza giornata di sciopero“Dopo una lunga e complicata trattativa, iniziata a settembre 2021 e in cui – si legge nella nota del Sindacato – la Fiom-Cgil ha tentato una difficile mediazione per trovare un accordo condiviso sul rinnovo del contratto aziendale, si è giunti oggi, martedì 8 febbraio, alla mobilitazione collettiva dei lavoratori e delle lavoratrici di CFR.

Fiom Cgil e Rsu CFR hanno infatti indetto quattro ore e mezzo di sciopero con presidio dalle ore 8 alle  12.30 davanti ai cancelli di via Raminodo Dalla Costa 625 di CFR, azienda modenese che produce motori elettrici con circa 100 addetti. Allo sciopero ha aderito il 90% degli addetti e anche il presidio di stamattina è molto partecipato”.

“L’azione di lotta – prosegue Fiom-Cgil Modena – si è resa necessaria per dimostrare all’impresa che sul premio di risultato le cifre devono essere dignitose e che la contrattazione sindacale deve essere sempre rispettata.
Va infatti sottolineato che il contratto aziendale scaduto a dicembre 2021 ha pagato mediamente più di 900 euro lordi annui nel quadriennio precedente, mentre l’attuale disponibilità aziendale prevede l’erogazione di cifre nettamente inferiori contrapposte però al raggiungimento di tre obiettivi, fatturato, margine operativo lordo e qualità, che sono più sfidanti rispetto agli anni precedenti.

Questo accade in un’impresa che non versa in condizioni di difficoltà finanziaria, tutt’alto, e se è pur vero che nel 2020 la CFR ha registrato un calo del volume d’affari, è anche vero che già nel 2021 ha recuperato buona parte del fatturato e nel 2022 dichiara di voler crescere ancora. Viene pertanto logico chiedersi perché ai lavoratori non venga riconosciuto un premio di risultato in linea con gli obiettivi di crescita”.

“In ultima analisi si chiede di scardinare la logica secondo cui il parametro del premio di risultato legato alla qualità prevede la decurtazione del corrispettivo importo nel caso in cui non venga raggiunto il target. La Fiom Cgil chiede all’azienda di non accollare più ai lavoratori il costo delle non conformità dei prodotti” conclude il Sindacato.



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