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Personale sanitario con contratto di somministrazione, Nidil Cgil Modena: finalmente il pagamento dell’indennità Covid

Personale sanitario con contratto di somministrazione, Nidil Cgil Modena: finalmente il pagamento dell’indennità CovidE’ finalmente arrivata l’indennità per i lavoratori somministrati dei reparti covid dell’Azienda Ospedaliera Policlinico-Baggiovara e dell’Azienda Usl di Modena.

Dopo il decreto Cura Italia con lo stanziamento delle risorse alle regioni per il bonus al personale sanitario impiegato nei reparti covid e l’accordo regionale del maggio scorso fra assessorato alle politiche per la Salute e Cgil Cisl e Uil per la parità di trattamento salariale, adesso anche i lavoratori somministrati della sanità modenese possono incassare direttamente il beneficio.

Si tratta di infermieri, tecnici di radiologia, operatori socio-sanitari, operatori del 118, amministrativi, ecc… impegnati nella gestione dei reparti covid del servizio sanitario pubblico negli anni difficili della pandemia 2020 e 2021: per la precisione 190 somministrati nell’Azienda Policlinico-Baggiovara e circa 100 nell’Azienda Usl Modena che si vedranno riconosciuti € 791,76 netti nella mensilità di novembre (cedolino del 15 dicembre), un’indennità netta che non costituisce reddito imponibile ed è la stessa somma riconosciuta al personale diretto.

“Finalmente i lavoratori somministrati possono vedersi concretamente riconosciuti gli stessi benefici – afferma Alessandro Cambi segretario Nidil Cgil Modena – la parificazione salariale a parità di mansioni è oggi una realtà, c’è voluto tempo e un’intensa attività di mediazione sindacale con le Aziende, ma il risultato è arrivato. L’Azienda ospedaliera ha già avviato le procedure, l’Ausl seguirà a ruota”.

“Si dà così il giusto riconoscimento a quegli “eroi” che sono stati in prima fila negli anni della pandemia – continua il sindacalista – I molti decreti a sostegno del personale sanitario, anche tramite incentivi economici, hanno visto sempre esclusa una platea importante di lavoratori e lavoratrici precari che, in modo identico a fianco del personale assunto direttamente nelle strutture del servizio sanitario regionale, hanno meritevolmente dato il proprio contributo, senza però ricevere alcuna
riconoscenza. Come se, essere precari significasse essere meno “eroi” di altri, nonostante svolgessero le medesime funzioni con i medesimi rischi di un lavoratore assunto diretto”.

 



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