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“Mo’ Better Football”, lo sport per raccontare la società

“Mo’ Better Football”, lo sport per raccontare la societàIl calcio come mezzo per raccontare storie, affrontare tematiche socio-culturali apparentemente lontane dallo sport e condurre le persone alla scoperta di personaggi e avvenimenti. Con questo obiettivo si sviluppa l’attività nel 2023 di Mo’ Better Football: l’associazione propone, infatti, un programma culturale fatto di appuntamenti, rappresentazioni e focus letterari in cui la narrazione degli eventi, anche nel contesto in cui si sono svolti, incontra la suggestione tipica del racconto sportivo. A febbraio comincia la prima rassegna, una trilogia di incontri realizzati in collaborazione con l’Istituto Storico di Modena, a partire da quello di sabato 4 sull’indimenticato Mundial 1982 vinto in Spagna dalla Nazionale italiana. Il Comune patrocina le iniziative.

Il progetto è stato presentato in Municipio con una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’assessore comunale a Cultura e Politiche giovanili Andrea Bortolamasi, il direttore di Mo’ Better Football (Mbf) Marco Ferrero e la direttrice dell’Istituto Storico Metella Montanari.

Come sottolinea l’assessore Bortolamasi, con queste iniziative è possibile “raccontare la storia, indagare la società e i cambiamenti di un Paese attraverso un linguaggio universale, come il calcio, declinato attraverso diverse arti e linguaggi culturali. Lo sport e le sue storie sono un patrimonio comune che accompagnano la vita di una comunità: si tratta, quindi, di un progetto innovativo che unisce ambiti solo apparentemente  distanti come il calcio e la cultura ma che hanno legami profondi, anche col territorio modenese, che vogliamo esplorare e indagare”.

Mo’ Better Football, aggiunge il direttore Ferrero, “fin dalla sua nascita fa incontrare narrazione, arti visive e calcio, assumendo le vesti di una sorta di generatore-contenitore in cui diverse espressioni creative danno vita a un racconto. È un progetto in cui il calcio diventa strumento e linguaggio trasversale; la creatività che conquista sul terreno di gioco si manifesta in quello che si produce e si propone come una storia da raccontare e che conduce ad altri scenari”.

Da tempo l’Istituto Storico, precisa la direttrice Montanari, “ha individuato nello sport una delle leve più efficaci per proporre percorsi storici a partire da eventi che hanno fortemente segnato l’immaginario collettivo. Da questo punto di vista il calcio è certamente uno dei fenomeni più caratteristici della società di massa, un potente catalizzatore di storie, memorie ed emozioni, sia per chi lo pratica e lo segue sia per chi lo osserva dall’esterno come fenomeno sociale e di costume. La collaborazione con Mbf ha proprio l’obiettivo di focalizzare attraverso differenti punti di vista sia le dinamiche politiche, economiche e sociali, sia la cultura e la mentalità”.

Come hanno spiegato gli organizzatori presentando la trilogia, il calcio ben si lega agli approfondimenti di respiro storico. E così nel primo appuntamento di sabato 4, organizzato a distanza di due mesi dai Mondiale di calcio in Qatar e a quarant’anni da Spagna ‘82, si raffronta l’evoluzione del calcio italiano con i cambiamenti sociali, culturali e linguistici che, negli ultimi decenni, hanno interessato il Paese. Seguono due appuntamenti dedicati alla storia del calciatore Socrates e della “Democrazia Corinthiana” (25 febbraio) e al Campionato 1944, giocato nel pieno della Seconda guerra mondiale, mentre Modena e l’Italia venivano bombardate (data da programmare in aprile).

Sono invece più “intimi” gli incontri di “Chiacchiere da bar” programmati per marzo. Ci si sposta dall’Istituto Storico di viale Ciro Menotti a un bar cittadino, nello specifico “Cesare” di via Carteria, dove viene sperimentata una formula più raccolta, incentrata sulla conversazione con i presenti in sala e con la partecipazione del giornalista della piattaforma “Dazn” Alessandro Iori.

Un’altra trilogia, questa volta incentrata sul binomio calcio-teatro, è poi quella che coinvolge Sted: assieme all’associazione culturale, uno dei principali centri di formazione e produzione di danza e teatro del territorio, Mo’ Better Football punta a mettere nuovamente in scena i tre spettacoli “90 minuti di libertà”, “La malinconia di Zidane” e “Socrates e la Democrazia Corinthiana”, per dare seguito alle rappresentazioni delle opere avvenute durante le ultime edizioni del Festival Filosofia.

Infine, Mbf ha in programma la pubblicazione di una fanzine, un prodotto editoriale cartaceo che per formato e confezione riprende lo stile delle fanzine britanniche. Con la collaborazione sempre dell’Istituto Storico, il prodotto editoriale ha l’obiettivo di raccontare i differenti contesti e il rapporto con fatti ed epoche storiche attraverso la squadra di calcio di riferimento.

Approfondimenti online sul sito (www.mobetterfootball.it) e sui canali social, Facebook e Instagram, dell’associazione.

 

GLI EROI DEL CALCIO VANNO IN SCENA

La storia di Socrates, il calciatore laureato in medicina che sapeva riflettere di filosofia, politica, letteratura e quella di Zinedine Zidane, la cui straordinaria carriera si è conclusa malinconicamente nella finale dei Mondiali 2006 tra la Francia e l’Italia. Sono i temi al centro di due degli spettacoli teatrali realizzati da Mo’ Better Football (Mbf) e dall’associazione culturale Sted, rappresentati nelle edizioni 2021 e 2022 del Festival Filosofia, che nel 2023 avranno un nuovo impulso. Tra i progetti dei prossimi mesi c’è, infatti, una trilogia che si articola nelle rappresentazioni prodotte in sinergia negli anni scorsi: si intitolano appunto “La malinconia di Zidane”, “Socrates” e la Democrazia Corinthiana” e “90 minuti di libertà”. Su queste basi, proseguendo quindi sul binomio calcio-teatro, è in corso di preparazione anche uno spettacolo inedito.

Tra le altre attività, in marzo è previsto il debutto di “Chiacchiere da bar”. Si tratta di una serie di incontri ospitati da “Cesare”, il bar di via Carteria in cui l’associazione ha la sua sede, dove in una sala di appena 12 posti i vari ospiti si alternano in un confronto col giornalista Alessandro Iori della piattaforma “Dazn”. Ai dialoghi può intervenire pure il pubblico: nell’ambiente raccolto tutti i presenti possono prendere parte alla conversazione, proprio come se ci si trovasse insieme al bancone di un locale assieme agli amici per consumare una bevanda e chiacchierare informalmente di storie di calcio e di società.

Infine, entro febbraio Mbf ha in progetto di lanciare il primo numero della fanzine dell’associazione, un prodotto editoriale cartaceo che per formato e confezione riprende lo stile delle fanzine britanniche. All’interno è presente una forte componente narrativa, curata sia dall’associazione sia da giornalisti italiani stranieri, mentre gli approfondimenti letterari sono accompagnati da riflessioni sul valore sociale del calcio. La pubblicazione, che si sviluppa in circa 50 pagine, è arricchita poi da interviste e non manca una sezione affidata a giornalisti stranieri focalizzata sul legame tra una città e il suo club.

Con questo progetto continua, tra l’altro, la collaborazione con l’Istituto Storico di Modena: esplorando i diversi musei delle squadre di calcio italiane, dalle realtà più grandi a quelle provinciali, l’intento condiviso è di raccontare i differenti contesti e il rapporto con fatti ed epoche storiche attraverso la squadra di calcio di riferimento.

 

SI PARTE COL FOCUS SUL MUNDIAL 1982

Prende spunto dai temi dello sport per parlare dell’evoluzione della società italiana l’appuntamento “Spagna ’82: storia e leggenda di un Mondiale” in programma alle 17 di sabato 4 febbraio. L’incontro, a ingresso gratuito, è organizzato dall’associazione culturale Mo’ Better Football in collaborazione con l’Istituto storico di Modena, che ospita l’attività nella sala Ulivi degli spazi di viale Menotti 137, e rappresenta l’esordio della trilogia che inaugura il programma del 2023 dell’associazione diretta da Marco Ferrero.

Come spiegano gli organizzatori dell’iniziativa, “il calcio è capace di veicolare negli appassionati e tifosi emozioni, rievocare ricordi, ma soprattutto di creare legami collettivi. Non è quindi un caso che gli eventi sportivi di primo piano, come il Mondiale, costituiscano veri e propri eventi storici, in grado di offrire prospettive multiformi e diverse, anche non strettamente calcistiche, per comprendere la storia stessa di un Paese”. In questo senso, il Mundial 1982, vinto in Spagna dagli Azzurri, si pone come elemento di concordia nazionale, al termine di una fase complessa, destinato a incarnare per molte persone il ricordo simbolo di un periodo positivo del passato. Si passa dunque, proseguono gli organizzatori, “dall’evento rimasto nell’immaginario degli italiani come quello di un Paese che si ritrova e riparte al decadimento di quarant’anni dopo: calcistico, che rispecchia quello culturale e sociale”.

Durante l’evento sono previsti tre approfondimenti. L’intervento di Alberto Molinari si intitola “Prima dei Mondiali. Crisi e trasformazioni del sistema calcistico italiano”, Alberto Guasco si concentra sull’argomento “1982: un Mundial globale” mentre Andrea De Benedetti si sofferma sul tema “Si stava meglio quando ci stava Pizzul. Bilancio spassionato di 40 anni di narrazione calcistica in Italia”.

Il secondo appuntamento della rassegna, in calendario sabato 25 febbraio, è dedicato alla storia del famoso calciatore Socrates e alla “Democrazia Corinthiana”. Lo spettacolo, prodotto da Mo’ Better Football e dall’associazione di teatro e danza Sted, è stato rappresentato in occasione dell’ultimo Festival Filosofia e ora assume un taglio più narrativo, adeguandosi alla sede e al contesto. Non cambia il focus: raccontare la stagione, era il 1984-85, che il fuoriclasse-filosofo brasiliano trascorse in Italia nella Fiorentina. Un anno avaro di soddisfazioni calcistiche ma traboccante di storie che hanno incrociato letteratura, politica, filosofia, tra lunghe passeggiate notturne, conferenze improvvisate nei circoli per i pensionati o interviste negate alle testate giornalistiche nazionali ma concesse a un liceo di Firenze.

Anche il terzo incontro, da programmare in aprile, richiama una precedente esperienza di performance teatrale, quella di “90 minuti di libertà”. Nell’occasione si indagano le vicende del Campionato italiano di calcio 1944, il torneo giocato con una formula inedita e mai ripetuta, in cui le squadre si sono mescolate quasi fino a confondersi; ma soprattutto della giornata che si è disputata poche ore dopo il bombardamento di Modena.



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