Nel weekend del festivalfilosofia 2025, le biblioteche comunali di Modena diventano veri e propri laboratori di paideia, il tema che guida l’edizione di quest’anno. Un calendario di appuntamenti – tra teatro, narrazione, mostre e laboratori – invita a riflettere sull’educazione come percorso di crescita che va oltre i confini della scuola, intrecciando vita, cultura e creatività.
Sabato 20 settembre alle 21, nel chiostro della biblioteca Delfini, va in scena “Che si trovino male. Un’incredibile esperienza di pedagogia popolare”, un monologo teatrale che unisce lettere e musica con Giulia Angeloni e Simone Arlorio, prodotto dalla compagnia torinese I Franchi/Tedacà per la regia di Francesca Cassottana e con le musiche di Simone Arlorio. Lo spettacolo ripercorre l’esperienza della pedagogia popolare nelle scuole delle borgate romane degli anni Sessanta: una storia di maestri coraggiosi capaci di dare ascolto agli esclusi, raccontata con intensità e accompagnata dal linguaggio della musica dal vivo.
Domenica 21 settembre alle 17, sempre alla Delfini, la sala conferenze si trasforma in un teatro per i più piccoli con “Trecce Rosse”, narrazione di figura ispirata a Pippi Calzelunghe, a cura del Teatro del Drago. In scena Roberta Colombo e Andrea Monticelli. Attrice, burattini, pupazzi e ombre animano uno dei personaggi più straordinari della letteratura per l’infanzia, simbolo di libertà e di apprendimento fuori dagli schemi. Due bambini scelti dal pubblico diventano a loro volta spettatori privilegiati di un racconto che incanta e diverte, a partire dai 5 anni.
Alla biblioteca Poletti, il festival si apre al linguaggio del libro d’artista con la mostra “Segni, trame e fili. I libri di Loretta Cappanera”, a cura di Francesca Agostinelli e Luca Pietro Nicoletti. L’esposizione – visitabile da venerdì 19 a domenica 21 settembre, con inaugurazione venerdì alle 18 alla presenza dell’artista – racconta l’universo polimaterico di Cappanera, che trasforma tessuti e ricami in pagine da leggere e immaginare. La mostra ripercorre alcune tappe fondamentali del percorso creativo dell’artista che ha esplorato diverse tecniche, supporti e materiali: dall’incisione calcografica alla xilografia e serigrafia su carta giapponese o tessuto, dalla stampa alla gomma alla stampa a stencil fino ad approdare, dopo l’incontro decisivo con Maria Lai, all’uso del filo colorato e del ricamo a mano come strumenti di disegno, scrittura e composizione. Sabato 20 sono previste due visite guidate con l’artista, alle ore 11 e alle 17.30. La mostra resterà aperta fino al 28 febbraio 2026.
Accanto alla Poletti, nella nuova ala del Palazzo dei Musei, prende forma un dialogo creativo con “C’è un filo che ci unisce!”, laboratorio a cura di Artebambini pensato per tutti: sabato 20 settembre, in tre fasce orarie (10.30-12, 16-17.30, 20.30-22), i partecipanti realizzeranno tasselli tessili personalizzati che diventeranno parte di un’opera collettiva da esporre accanto ai lavori di Cappanera. Un’occasione per sperimentare con le mani e con la fantasia, in uno spirito autentico di paideia condivisa.
L’UOMO CHE RIDE” DI PAUL LENI SONORIZZATO DAL VIVO
Sabato 20 settembre alle 21, per il festivalfilosofia, sul grande schermo del Cinema Astra di via Rismondo 21, si proietta “L’uomo che ride” di Paul Leni (1928), capolavoro del cinema muto espressionista tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo: un melodramma ambientato nella Londra del ’700 che, attraverso la vicenda di Gwynplaine – l’orfano sfigurato da un sorriso eterno – racconta con struggente intensità il tema della dignità umana oltre ogni maschera imposta.
A dare nuova vita alle atmosfere del film, presentato in una versione ridotta di 60 minuti, sono le musiche originali del Collettivo Soundtracks 2025, formato da Gaio Ariani (chitarra), Matteo Berti (batteria), Sabrina Boarino (chitarra), Francesco Capanni (synth/live electronics) e Bruna Di Virgilio (violoncello/pianoforte). Giovani talenti cresciuti in Emilia-Romagna che, nel percorso di residenza artistica “Soundtracks – musica da film” promosso dal Centro Musica Modena e curato da Corrado Nuccini, hanno avuto l’opportunità di misurarsi con la complessa arte della sonorizzazione dal vivo, fra improvvisazione, scrittura collettiva e dialogo creativo con le immagini.
Accanto a loro, in veste di tutor e guida, c’è Whitemary – nome d’arte di Biancamaria Scoccia – una delle voci più originali e poliedriche della scena elettronica italiana. Musicista abruzzese e romana d’adozione, Whitemary ha saputo trasformare le sue radici nel jazz e nella canzone d’autore in un linguaggio sonoro che oggi unisce techno contemporanea, campionamenti e sintetizzatori analogici.
“Soundtracks – musica da film” è un laboratorio di creazione condivisa, un’esperienza che ogni anno consente a giovani musicisti di confrontarsi con il repertorio cinematografico muto e con le infinite possibilità della musica dal vivo. Un progetto che fa dialogare epoche e linguaggi, passato e presente, silenzio e rumore, immagini e ritmo, trasformando il cinema in uno spazio da abitare con le note.
L’appuntamento del 20 settembre rappresenta la seconda produzione dell’edizione 2025 e conferma il valore di un’iniziativa che, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del progetto “Sonda Music Sharing”, continua a formare nuove generazioni di artisti, capaci di reinventare il rapporto tra musica e cinema.

FARE LA FORMAZIONE: QUANDO IL CALCIO DIVENTA LEZIONE DI VITA
Al festivalfilosofia 2025 il calcio non è soltanto un gioco, ma diventa occasione di riflessione e strumento di educazione. Europe Direct Modena, Istituto storico di Modena e Mo’ Better Football presentano infatti la mostra “Fare la formazione”, un percorso originale che intreccia sport, filosofia e cultura attraverso i ritratti dei grandi allenatori.
L’allenatore, in questo contesto, smette di essere soltanto un tecnico e diventa un vero educatore: un maestro di vita capace di trasmettere valori, di insegnare il rispetto delle regole, la disciplina, il senso di squadra e la forza di affrontare le sconfitte. Figure che, dentro e fuori dal campo, guidano i giocatori in un processo di crescita che non riguarda soltanto la prestazione fisica, ma anche lo sviluppo umano, emotivo e intellettuale.
Il filo rosso della mostra è la paideia, concetto cardine della filosofia antica, che indicava l’educazione integrale dell’individuo. In questo dialogo con il calcio, la paideia si rivela in tutta la sua attualità: la formazione come esperienza che non separa corpo e mente, tecnica e spirito, tattica e saggezza. Ogni partita diventa così una piccola scuola di vita, e ogni allenatore una guida capace di indicare strade non solo sportive ma profondamente umane.
La mostra – visitabile nella Galleria Europa di Piazza Grande 17 dal 19 settembre all’11 ottobre – propone un viaggio attraverso le figure degli allenatori che hanno segnato la storia del calcio e, al tempo stesso, la crescita di intere generazioni. Non solo biografie sportive, ma ritratti che invitano a riflettere su come lo sport sappia raccontare la società, la cultura e i valori collettivi.
Accanto alla mostra, il programma si arricchisce con un appuntamento speciale: “Romanzo di formazioni”, il podcast ideato da Gino Cervi e Federico Frascherelli. Un format originale che parte da una domanda curiosa e stimolante: se dovessi schierare la tua formazione ideale con gli undici autori che hanno plasmato la tua crescita intellettuale, chi metteresti in porta, chi a centrocampo, chi a guidare l’attacco? Una metafora calcistica che diventa racconto culturale.
Durante il festival, il podcast sarà registrato dal vivo con due ospiti d’eccezione: venerdì 19 settembre lo storico e saggista Marcello Flores, sabato 20 settembre l’economista e divulgatore scientifico Luciano Canova. Due dialoghi che intendono intrecciare sport, letteratura, scienza e filosofia, mostrando come i campi di gioco possano estendersi ben oltre i confini di uno stadio.
Non mancherà, domenica 21 settembre alle 10, una visita guidata alla mostra a cura di Marco Ferrero di Mo’ Better Football, per scoprire da vicino come la narrazione calcistica possa diventare un linguaggio culturale capace di parlare a tutti.
GHIRLANDINA, ACETAIA E PALAZZO COMUNALE: INGRESSO GRATUITO NEL WEEKEND
In occasione del festivalfilosofia 2025, da venerdì 19 a domenica 21 settembre, Modena propone aperture straordinarie e ingressi gratuiti in alcuni dei suoi luoghi più iconici. Un invito a vivere la città come patrimonio culturale da scoprire passo dopo passo, dalla vetta della Ghirlandina al profumo antico dell’Acetaia comunale.
La Torre Ghirlandina, patrimonio Unesco, è accessibile in orari eccezionalmente ampliati: venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 settembre i visitatori possono salire fino in cima dalle 9.30 alle 22.30, con la possibilità di osservare la città illuminarsi dopo il tramonto, con il fascino della sera.
Anche le Sale storiche del Palazzo Comunale si aprono al pubblico gratuitamente. Se di solito la visita guidata della domenica pomeriggio è a pagamento, in occasione del festival l’ingresso è libero: venerdì 19 dalle 9 alle 18, sabato 20 dalle 13 alle 15 e domenica 21 dalle 15 alle 19. Un viaggio attraverso sale ricche di storia e memoria civica, dalle decorazioni pittoriche alle testimonianze della vita istituzionale modenese.
Allo stesso modo, l’Acetaia comunale si può visitare gratuitamente con un fitto calendario di visite guidate a navetta. Venerdì, sabato e domenica si parte ogni 45 minuti, dalle 9.30 fino alle 17. Un percorso sensoriale che svela i segreti dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, custode di saperi e tempi antichi.
Anche lo IAT (Ufficio Informazioni Turistiche) prolunga i suoi orari per accogliere i numerosi, attesi visitatori del festival. Apertura fino alle 19 il venerdì, fino alle 22.30 il sabato e fino alle 18 la domenica, per offrire a tutti orientamento, consigli e mappe per non perdersi nulla di un intenso fine settimana.
Infine, torna ad accogliere il pubblico un luogo suggestivo e meno conosciuto: l’ex Albergo Diurno, che apre le sue porte venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19. Un’occasione per scoprire un tassello affascinante della storia urbana modenese.
Tutte le visite sono prenotabili su visitmodena.it al fine di garantire un’esperienza ordinata e sicura.
