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A rischio i 25 navigator modenesi, Cisl: “Sbagliato privarsi della loro professionalità”

A rischio i 25 navigator modenesi, Cisl: “Sbagliato privarsi della loro professionalità”«Non si può ripartire ogni volta da zero senza tener conto delle professionalità maturate dai navigator in due anni di attività». Lo afferma la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale Rosamaria Papaleo commentando l’intenzione del Governo di non rinnovare il contratto dei navigator, in scadenza il 31 dicembre.

In provincia di Modena i navigator sono 25: tredici in città, tre a Carpi e Sassuolo, due a Vignola e Mirandola, uno a Castelfranco Emilia e Pavullo. Assunti nel 2019 da Anpal (Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro) con un rapporto di lavoro a tempo determinato, ai navigator spetta il compito di aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro.

«Erano stati concepiti come figure centrali per l’assistenza tecnica fornita da Anpal Servizi ai Centri per l’Impiego, anche se per noi fu un errore collegare un ammortizzatore sociale come il reddito di cittadinanza alle politiche attive del lavoro – dice Papaleo – Per questo riteniamo sia comunque sbagliato privarsi di professionisti selezionati e formati che hanno reso un servizio alle attività legate al reddito di cittadinanza.

Le stesse Regioni ne danno testimonianza, anche rispetto al lavoro svolto nei confronti delle aziende per mappare opportunità occupazionali da offrire ai precettori del reddito di cittadinanza. Ribadiamo che i navigator devono diventare ancora più parte dell’intero sistema delle politiche attive e dell’orientamento, anche sulle misure che il Governo sta prevedendo a favore dei percettori di ammortizzatori sociali, affinché il sistema pubblico continui a garantire assistenza ai cittadini».

La segretaria Cisl sperava che la proroga dei contratti di lavoro dei navigator al 31 dicembre 2021 non fosse fine a se stessa, ma si inserisse in un progetto più ampio di revisione delle politiche attive del lavoro, in modo che questi operatori potessero essere più efficaci nella riqualificazione professionale di chi si trova ai margini del mercato del lavoro.

«Purtroppo così non è stato, ma non è giusto che a pagare siano i navigator – sottolinea Papaleo – Per questo il 18 novembre saremo in piazza a Roma con loro e chiederemo a tutte le forze politiche di rivedere questa scelta che riteniamo sbagliata. Va trovata una soluzione per dar loro continuità, così che possano proseguire l’attività – conclude la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale – ed entrare a far parte delle misure previste dal Pnrr, che sulle politiche attive a favore dei soggetti deboli investirà decine di milioni di euro».



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