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Inrete: un nuovo drone ispeziona le linee elettriche del modenese grazie a un’autorizzazione ENAC unica in Italia

Inrete: un nuovo drone ispeziona le linee elettriche del modenese grazie a un’autorizzazione ENAC unica in Italia

Per la prima volta in Italia è stato sperimentato l’utilizzo di un drone fino a 5 km di distanza dal suo pilota, quindi fuori dalla sua vista secondo una specifica autorizzazione basata sullo scenario europeo PDRA-G02 applicata ad un particolare contesto. A testarlo per ispezionare le linee elettriche è stata Inrete, la società del Gruppo Hera che gestisce l’attività di distribuzione del gas naturale e dell’energia elettrica nei territori serviti in Emilia-Romagna. La modalità di volo si chiama Bvlos (Beyond Visual Line Of Sight) e l’autorizzazione rilasciata a Inrete dall’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, è la prima di questo tipo nel Paese.

A Inrete un’autorizzazione unica in Italia

L’evoluzione delle tecnologie esplorative aeree, per le prospettive di applicazione future che hanno, è un ambito in cui Inrete è particolarmente attiva, tanto che, dopo un importante percorso autorizzativo, ha ottenuto da Enac l’autorizzazione non geografica basata secondo lo scenario PDRA-G02, la prima in Italia applicata per le ispezioni di linee elettriche aeree. Si tratta di un’autorizzazione valida per ampie zone con tipologie simili e non solo per alcune aree limitate, utile quindi per ispezionare con i droni gli oltre 1.500 km di linee elettriche in media tensione installate in gran parte nella provincia di Modena e nell’area di Imola, su terreni che vanno dalla pianura alla montagna, comprendendo quindi tutte le possibili difficoltà operative. Le modalità di volo adottata, prevede generalmente una quota di circa 40-50 metri dal suolo rispettando i criteri di sicurezza sia per la popolazione sorvolata che per gli altri aeromobili, ed è sempre garantito il completo rispetto delle condizioni di privacy.

Modalità di controllo diverse che possono integrarsi per una maggior efficacia

Attualmente le ispezioni per verificare lo stato di salute delle linee elettriche e le interferenze con vegetazione e alberi che perciò richiedono interventi di potatura, vengono effettuate prevalentemente a piedi, percorrendo la linea da terra con particolari visori e binocoli oppure, dal 2015, sorvolando le reti con gli elicotteri.

In questo modo è possibile la rilevazione visiva di eventuali anomalie degli impianti, per pianificare interventi di manutenzione preventiva e così scongiurare possibili interruzioni elettriche dovute a cedimenti di piante oppure a ostruzioni sulla linea.

Attraverso i test realizzati da Inrete nel modenese, che si sono conclusi con successo nei giorni scorsi, è stata confermata la possibilità tecnica di integrare i droni in modalità Bvolos con le procedure già utilizzate, mantenendo e possibilmente migliorando il livello di analisi diretta e l’accuratezza dei dati raccolti.

Questo modo di operare, infatti, consente operazioni a distanza, ben oltre la soglia dei 500 metri del volo tradizionale a vista già sperimentato in passato da Inrete, mantenendo tuttavia la visibilità sul display e la possibilità di intervento da parte del pilota, rendendo così più ampie le possibilità di utilizzo dei droni.

Un risultato raggiunto grazie a una partnership con diversi soggetti

Questo risultato è stato possibile grazie alla creazione di un team con al proprio interno competenze tecnologiche ed esperienze diverse, che in questo caso sono state condivise. Oltre a Inrete, fondamentali sono stati i contributi di Microgeo che ha fornito il drone e l’assistenza tecnologica su tutti i test preliminari e durante il volo, North West Service per il supporto all’iter autorizzativo, la programmazione delle missioni e l’assistenza al volo, Visimind con l’analisi e l’interpretazione dei dati acquisiti e Telespazio / e-GEOS che hanno curato le analisi preliminari di natura cartografica e supportato Inrete nelle analisi del rischio.



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