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Al Policlinico di Modena la XII edizione di “Pasqua per un Bambino” organizzata da Moto Pinguino

Al Policlinico di Modena la XII edizione di “Pasqua per un  Bambino” organizzata da Moto PinguinoOggi, Domenica delle Palme, i centauri e le centaure di Motopinguino sono tornati al Policlinico di Modena per portare uova di Pasqua e allegria ai piccoli ricoverati nella Degenza di pediatria. La XII° edizione dell’iniziativa Pasqua per un bambino” è approdata stamattina come da tradizione ormai consolidata. Motopinguino è stata accolta dal Direttore del Dipartimento Materno Infantile, prof. Lorenzo Iughetti, dalla coordinatrice infermieristica Maria Cifuni e da una rappresentanza del personale sanitario.

Sono arrivati puntuali alle 9,00 di mattina davanti all’ingresso 1 e hanno fatto una colazione al sacco, nella migliore tradizione dei raduni motociclistici. Qui i partecipanti hanno portato uova e giocattoli nuovi da consegnare in Pediatria. Alle 10,30 una delegazione di Motopinguino – composta dal presidente Luca Candini e dai consiglieri Antonella Ferrari e Luca Neri- è salita in reparto per consegnare i doni. Con loro anche Rita Minozzi, coordinatrice della Geriatria e Disturbi Cognitivi e Demenza dell’Ausl di Modena, diretta dal dottor Andrea Fabbo, che ha donato parte dei doni consegnati oggi.

“Il raduno di Motopinguino – ha commentato il prof. Lorenzo Iughetti – è ormai una bellissima consuetudine che ogni anno riesce a rinnovarsi e a offrire emozioni nuove ai nostri bambini. È sempre un trauma trascorrere le feste in ospedale. È quindi importante nel percorso di cura, riuscire a colorare di spensieratezza questi giorni di ricovero che non sono mai uguali agli altri. Questa iniziativa è peraltro molto importante psicologicamente anche per il personale sanitario che, uscendo da un periodo particolarmente difficile, trova in questi gesti di solidarietà un sostegno per il lavoro svolto e per l’impegno profuso”

“Per noi del Motopinguino– ha spiegato il presidente Luca Candini – è il modo di esprimere massima solidarietà a chi ogni giorno deve lottare con la salute che sia paziente o che sia medico o infermiere. Sappiamo di non essere fondamentali alla ricerca ed alle terapie necessarie, per il poco volume di contributi che riusciamo a raccogliere con questo evento. Ma nel nostro cuore, nascosto da giubbotti di pelle, tatuaggi e piercing, siamo certi che anche la nostra piccola goccia data con tutto noi stessi, andrà a gonfiare il grande mare necessario per il bene di tutti”.

 

 



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